Senza azione non c'è rivoluzione
Tratto da
4 – La strategia del differire. Un altro modo per far accettare una
decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e
necessaria” guadagnando in quel momento il consenso della gente per
un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro di
quello immediato. Per prima cosa, perché lo sforzo non deve essere fatto
immediatamente. Secondo, perché la gente, la massa, ha sempre la
tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il
sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. In questo modo si dà più
tempo alla gente di abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo
con rassegnazione quando arriverà il momento.
9 – Rafforzare il senso di colpa. Far credere all’individuo di
essere esclusivamente lui il responsabile della proprie disgrazie a
causa di insufficiente intelligenza, capacità o sforzo. In tal modo,
anziché ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto
svaluta e si sente in colpa, cosa che crea a sua volta uno stato di
repressione di cui uno degli effetti è l’inibizione ad agire. E senza
azione non c’è rivoluzione!
C'è da meditare molto........
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